Fotografie in Mittelitalien: Die Sammlung Dietmar Siegert in der Neuen Pinakothek
Florenz war als Geburtsort der Renaissance seit dem 19. Jahrhundert ein Sehnsuchtsort für Kunstliebhaber, Intellektuelle und Reisende aus ganz Europa und Nordamerika. Bereits in den 1850er Jahren haben dort Leopoldo Alinari und Giacomo Brogi Fotoateliers gegründet, die sich rasch zu den führenden fotografischen Unternehmen Italiens entwickelten. Die Fratelli Alinari, der Gründer Leopoldo (1832-1865) und seine Brüder Romualdo (1830-1890) und Giuseppe (1836-1890), sind mit 520 Fotografien in verschiedenen Formaten in der Sammlung vertreten. 1860 gründete Giacomo Brogi (1822-1881) sein Studio, das nach seinem Tod von Sohn Carlo (1850-1925) weitergeführt wurde. Von Giacomo Brogi und den Edizioni Brogi besitzt die Sammlung rund 680 Fotografien vornehmlich aus der Zeit vor 1880.
Rom zog mit seinen herausragenden Kunstdenkmälern aus Antike, Mittelalter und Neuzeit und als Mittelpunkt der katholischen Christenheit seit Jahrhunderten die Reisenden aus aller Welt an. Zugleich war die Stadt als Ziel der Grand Tour (Kavalierstour) ein Zentrum des internationalen Kunstmarkts, wo sich Künstler, Händler und vermögende Reisende begegneten. So wie zuvor Gemälde und Druckgrafik, bedienten seit der Mitte des 19. Jahrhunderts Fotografien die Nachfrage nach Bildern der Stadt. Die Fotografie etablierte sich daher in Rom früher als anderswo in Italien.
Der vielseitigste der frühen Fotografen in Rom war Giacomo Caneva (1813-1865). Er fotografierte Bauten und Plätze ebenso wie antike Skulpturen, Naturstudien und Genremotive. Der Engländer James Anderson (1813-1877), der wie Caneva zunächst als Maler tätig war, dominierte zusammen mit dem Schotten Robert MacPherson (1814-1872) in den 1850er- und 1860er Jahren die römische Architektur- und Landschaftsfotografie. Die Fotografie in Rom entfaltete sich vor allem auf den Gebieten der Architekturfotografie sowie der Reproduktion von Kunstwerken. Die jungen wissenschaftlichen Disziplinen der Archäologie und der Kunstgeschichte erhielten durch die Fotografie einen immensen Entwicklungsschub.
>> Diese Sammlung ist Teil der Sammlung "Fotografie in Italien: Die Sammlung Dietmar Siegert" im Bestand der Neuen Pinakothek und der Bayerischen Staatsgemäldesammlungen.
Versione in italiano
Fotografia in Italia centrale: la collezione Dietmar Siegert alla Neue Pinakothek
Luogo di nascita del Rinascimento, Firenze è stata sin dal XIX secolo un luogo di desiderio per gli amanti dell'arte, gli intellettuali e i viaggiatori di tutta Europa e del Nord America. Già negli anni Cinquanta dell'Ottocento, Leopoldo Alinari e Giacomo Brogi vi fondarono degli studi fotografici che si trasformarono rapidamente nelle principali aziende fotografiche italiane. I tre "Fratelli Alinari", cioè Leopoldo (1832-1865), il fondatore dell'omonima ditta, ed i suoi fratelli Romualdo (1830-1890) e Giuseppe (1836-1890), sono rappresentati nella collezione con 520 fotografie di vario formato. Nel 1860 Giacomo Brogi (1822-1881) fondò il suo studio, continuato dopo la sua morte dal figlio Carlo (1850-1925). La collezione comprende circa 680 fotografie di Giacomo Brogi e delle Edizioni Brogi, principalmente del periodo precedente al 1880.
Con i suoi eccezionali monumenti artistici dell'antichità, del Medioevo e dell'epoca moderna e come centro della cristianità cattolica, Roma ha attirato per secoli viaggiatori da tutto il mondo. Allo stesso tempo, come meta del Grand Tour, la città era un centro del mercato internazionale dell'arte, dove si incontravano artisti, mercanti e viaggiatori ricchi. A partire dalla metà del XIX secolo, le fotografie hanno soddisfatto la domanda di immagini della città, proprio come avevano fatto in precedenza i dipinti e le stampe. La fotografia si è quindi affermata a Roma prima che altrove in Italia.
Il più versatile dei primi fotografi di Roma fu Giacomo Caneva (1813-1865). Fotografò edifici e piazze, ma anche sculture antiche, studi naturalistici e motivi di genere. L'inglese James Anderson (1813-1877), che come Caneva lavorò inizialmente come pittore, dominò la fotografia romana di architettura e di paesaggio negli anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento insieme allo scozzese Robert MacPherson (1814-1872). La fotografia a Roma si sviluppò soprattutto nei campi della fotografia architettonica e della riproduzione di opere d'arte. Le giovani discipline scientifiche dell'archeologia e della storia dell'arte ricevettero un grande impulso dalla fotografia.
>>Questa collezione fa parte de "Fotografia in Italia: la collezione di Dietmar Siegert" della Neue Pinakothek e delle Bayerische Staatsgemäldesammlungen.